Cosa è il caffè?
Cosa è il caffè?
Una bevanda per il novanta percento delle persone.
Se si volesse approfondire però si potrebbe dire che il caffè
è una bevanda che viene estratta dal seme di un frutto tropicale.
Tostato, macinato e infuso con acqua calda o fredda.
Questo frutto, simile a una ciliegia, cresce da Tropico a Tropico lungo la cintura equatoriale
e può appartenere a diverse specie botaniche, le più famose sono l'Arabica e la Robusta
(altre specie sono per esempio la Liberica o la Excelsa, ma meno commercializzate).
Sotto l'ombrello di queste specie vivono migliaia di varietà botaniche,
che si differenziano fra loro per altezza della pianta, internodo, resa,
colore del frutto, sapore ecc.
È importante dire che anche se le varietà botaniche (di Arabica e Robusta)
hanno la loro influenza, è il terroir (cioè il mix geografico di terreno,
clima e vento) ad avere reale impatto sul sapore finale di un caffè.
L'Arabica è delicata, complessa, aromatica e profumata ma dà meno frutti
per pianta. Cresce solitamente sopra i 1000 metri (slm).
La Robusta (vero nome Canephora) è una pianta come dice il nome, molto
resistente, dà tantissimi frutti, meno aromatici, meno complessi,
ma in grado di generare un corpo maggiore nella bevanda.
Cresce solitamente sotto i 1000 metri (slm).
Un gran caffè è un caffè verde che ha una agricoltura alle spalle di qualità
e che viene raccolto nel suo migliore momento di maturazione, quello
dove il contenuto zuccherino del seme raggiunge un valore che va dal 18% al 25% grado brix.
Che sia una miscela, un'arabica o una robusta, la qualità del verde è
la prima questione da tenere da conto per giudicare un caffè.
Terroir, varietà botanica e pratiche agricole hanno naturalmente
un'importanza incredibile per il risultato finale.
Spesso un buon caffè ha delle acidità a cui non siamo abituati.
Questo perché solitamente beviamo caffè d'industria, che viene
da agricoltura intensiva, che è tostato molto scuro per nasconderne
i difetti e questo uccide anche le acidità originali del frutto.
Inoltre il seme, se non raccolto nel suo momento migliore
di maturazione può dare fastidio allo stomaco e avere sapori acri e acerbi.